Piadina Romagnola IGP, la fragrante
La Romagna è una regione storica, geografica, e linguistica dell'Italia settentrionale e centrale, la gran parte della quale forma, insieme all'Emilia, la regione Emilia Romagna.
Fanno parte della Romagna anche alcuni territori delle province di Pesaro e Urbino nelle Marche, di Firenze e di Arezzo in Toscana. Anche la Repubblica di San Marino fa parte geograficamente della Romagna.
I principali centri della Romagna sono quelli lungo la Via Emilia (Cesena, Forlì, Faenza, Imola) e quelli litoranei (Ravenna e Rimini). Strettamente legata a questo territorio è la Piadina Romagnola IGP, un rapporto che va al di là della sua semplice preparazione e consumo.
Il suo radicamento nella cultura è talmente forte da intrecciarsi con la storia, le tradizioni locali e persino con i modi di dire e con le credenze popolari.
Nei secoli passati in tutta la Romagna e in particolare nei territori dove era maggiore la diffusione (Forlì, Cesena e Rimini), la "Piada" era cucinata esclusivamente su lastre di pietra o sulle teglie di argilla prodotte unicamente nella zona di Montetiffi, piccola località della montagna romagnola.
Ancora oggi a Montetiffi sono prodotte tali pirofile secondo la stessa tradizione e con la stessa argilla.
Caratteristiche
La Piadina Romagnola IGP o Piada Romagnola è un prodotto di panetteria a base di farina di grano tenero con aggiunta di acqua, grassi, sale ed alcuni ingredienti opzionali.
Ha un colore bianco-avorio con macchie caratteristiche ambrate di varie dimensioni e tonalità sui due lati, e con sapore fragrante e odore caratteristico simile a quello del pane appena sfornato.
Il prodotto Piadina Romagnola o Piada Romagnola, si presenta in due tipologie. La Piadina Romagnola o Piada Romagnola che ha macchie ambrate di cottura di piccole dimensioni sulla superficie con una distribuzione omogenea, compatta, rigida e friabile, del diametro da 15 a 25 centimetri e spessore da 4 a 8 millimetri.
La Piadina Romagnola o Piada Romagnola alla Riminese caratterizzata da vesciche di cottura di grandi dimensioni sulla superficie, con una distribuzione non omogenea, morbida e flessibile,
diametro da 23 a 30 centimetri e spessore fino a 3 millimetri.
Sono quattro gli ingredienti base della Piadina Romagnola: farina di grano tenero; acqua (quanto basta per ottenere un impasto omogeneo); sale (pari o inferiore a 25 grammi); grassi (strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi).
Il disciplinare contempla anche materie prime opzionali come gli agenti lievitanti, con il divieto di aggiungere conservanti, aromi e/o altri additivi.
Fasi della preparazione
Dopo l'impasto e la porzionatura in pani o palline, il passo successivo è la laminatura attraverso matterello manuale oppure laminatrice meccanica. Infine, la cottura avviene a temperature comprese fra 200 e 250 gradi, per un massimo di quattro minuti.
Il disciplinare presenta la Piadina Romagnola al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm).
Per il prodotto realizzato manualmente si potrà utilizzare la denominazione "lavorazione manuale tradizionale".
Cenni storici
Tra i primi a citare la piadina romagnola anche Virgilio nel VII libro dell'Eneide quando scrive di una exiguam orbem, un disco sottile che una volta abbrustolito, veniva diviso in larghi quadretti.
Si tratta di un cibo semplice che nel corso dei secoli ha identificato e unificato la terra di Romagna sotto un unico emblema passando da simbolo della vita rustica e campagnola, "pane dei poveri", a prodotto di largo consumo.
Tra i cantori della Piadina Romagnola troviamo illustri esponenti della letteratura italiana, come Marino Moretti, Aldo Spallicci (col suo nome ha intitolato la rivista di tradizioni romagnole La Piè da lui fondata nel 1920).
Ma soprattutto Giovanni Pascoli che la definisce il pane nazionale dei Romagnoli. Fino a cent'anni fa, la Piadina Romagnola era un sostituto del pane a cui si ricorreva tra un'infornata settimanale del pane e l'altra.
A partire dagli anni Settanta, alle piadine casalinghe si accompagneranno quelle di produzione artigianale. Nell'area costiera della zona di produzione, e soprattutto nel riminese, si è storicamente diffusa ed affermata la Piadina Romagnola o Piada Romagnola alla Riminese caratterizzata dal fatto di essere sottile e flessibile.
Manifestazioni
In Romagna si svolgono da tempo eventi e manifestazioni dedicate alla Piadina Romagnola. A partire dal 1993, si tiene ogni anno a Cervia, in provincia di Ravenna, la manifestazione "Piadina d'Autore", manifestazione che premia la miglior piadina prodotta nei chioschi del territorio.
Dal 1998 si svolge a Santarcagelo di Romagna il "Palio della Piadina" con lo scopo di mantenere viva la tradizione di questo autentico prodotto della tradizione gastronomica romagnola.
Tra le manifestazioni più recenti "Lo Sposalizio della Piadina", nata nel 2002 a Cesena con l'intento di valorizzare la tradizione della Piadina Romagnola.
"Piadina Days" è una manifestazione che dal 2010 organizza, all'interno del cartellone Wine Food Festival della Regione Emilia-Romagna, 2 giorni di eventi, spettacoli, concerti e degustazioni di Piadina in tutta la Romagna.
La Sagra della Piadina è invece una manifestazione nata nel 2013 a Bagnacavallo, con l'intento di promuovere e rendere omaggio al "pane di Romagna".
Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola IGP
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